Un numero verde l’800 864754 da chiamare dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 13.30 e 12 sportelli attivi dal nord al sud della penisola sono i servizi offerti dal progetto Linea Terza Età- Insieme contro la povertà da Adiconsum e MDC. Il tutto è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Pietro Giordano, Adiconsum. “La escalation delle pratiche commerciali scorrette sta demolendo la concorrenza nel mercato dell’energia. Servono più tutele per i consumatori. Intervenire sulle procedure, sul Codice di Condotta Commerciale e sull’informativa dei consumatori”
Presentato documento all’Autorità per l’energia elettrica e il gas con proposte delle associazioni consumatori
Le Associazioni dei Consumatori ricevono ogni giorno centinaia di segnalazioni sia attraverso la propria rete di sportelli che attraverso il numero verde dell’Acquirente Unico.
Il 20% di questi reclami riguardano: attivazione di contratti non richiesti, firme contraffatte e falsificate sui contratti a carico di ignari Consumatori, doppie fatturazioni, non riconoscimento dei recessi fatti entro i termini, errori “seriali” di fatturazione, mancate letture e conguagli stratosferici, mancata attivazione del Bonus energia e gas agli aventi diritto.
Una situazione ormai insostenibile e intollerabile – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – che ha visto solo l’anno scorso arrivare 100.000 reclami e in questo primo semestre 2011 un trend di aumento del + 50%, con previsione a fine anno di 150.000 reclami.
Adiconsum e altre Associazioni Consumatori hanno inviato un Documento all’Autorità per l’energia elettrica e il gas, in cui sono elencate le proposte per combattere le suddette pratiche commerciali scorrette.
Le proposte – prosegue Giordano – sono articolate su tre livelli: interventi regolatori di tipo procedurale, modifiche al Codice di Condotta commerciale, informativa ai consumatori.
Riportiamo alcuni esempi: l’informativa sull’esistenza di possibili nuove offerte o contratti deve essere la stessa che viene utilizzata per gli interventi tecnici con un avviso di almeno una settimana; l’annullamento di contratti stipulati da minori o da persone anziane qualora lo richiedano; il venditore subentrante deve inviare la prima bolletta entro 70 gg. dall’attivazione del contratto, con un consumo stimato, se necessario, di non più di 40 giorni.
Avete acquistato un coupon su uno dei tanti gruppi di acquisto online per un breve soggiorno in un agriturismo, o una cena al ristorante per festeggiare un anniversario, o un ciclo di massaggi corpo e non siete riusciti ad usufruire del servizio e non sapete come recuperare i soldi versati? Oppure volete sapere quando andate a chiedere un prestito a quale banca dati l’istituto di credito o la finanziaria attingono le informazioni relative al vostro “merito creditizio” per dire sì o no alla vostra richiesta? Le risposte sono nelle nostre rubriche “1 problema, 1 soluzione” e “Una domanda a…”
Tra i temi trattati in questa edizione anche come partecipare al Concorso europeo che premia chi risparmia energia e che cos’è il contributo ambientale che si paga al cambio gomme della propria auto.
Ecco i titoli dei servizi nel dettaglio:
Cresce l’indebitamento delle famiglie italiane, con Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum
Cambio gomme e contributo ambientale: Adiconsum ed Ecopneus lanciano campagna informativa, con Giovanni Corbetta,Direttore Generale Ecopneus
Energia: al via concorso europeo. Vince chi risparmia di più, con Renato Calì, Capo Dipartimento Energia Adiconsum
Distributori automatici: quali garanzie per i consumatori? Con Lucio Pinetti, Presidente di Confida
Ancora negativi i dati sul commercio al dettaglio di settembre:
-1,6% su settembre 2010Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum: “La crisi attanaglia le famiglie e si riflette sul calo dei consumi. Positiva la decisione di ridurre l’acconto IRPEF, quale misura per la ripresa dei consumi”
Previsioni Adiconsum periodo natalizio: calo giro d’affari tra il 5 e il 10%
A meno di un mese dal Natale, ci troviamo a commentare un’ulteriore flessione nelle vendite pari all’1,6%, con un calo dei prodotti non alimentari (gli unici consumi ancora comprimibili) del 2,5% su base annuale ed una flessione più modesta invece dei prodotti alimentari (-0,7%). Estremamente penalizzati i settori come calzature pelletteria, (-6,7%), elettrodomestici e HI-FI (-4,6%) e abbigliamento (-4,2%), tipicamente quelli che raccolgono le preferenze dei consumatori per gli acquisti natalizi.
Adiconsum – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale – prevede un calo del giro d’affari nel periodo natalizio tra il 5 e il 10% dovuto sia alla crisi che alla maggiore tendenza delle famiglie a coprire con le tredicesime i debiti accumulati nel secondo periodo dell’anno, compreso il pagamento delle utenze domestiche, che hanno registrato aumenti ben al di sopra del tasso di inflazione.
Positiva, ad avviso di Adiconsum – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale – la riduzione dell’acconto IRPEF del 17%, che produrrà una maggiore, anche se temporanea, disponibilità di risorse nelle tasche dei contribuenti, visto che ovviamente il saldo IRPEF sarà più caro. La riduzione “costerà” minori entrate immediate per oltre tre miliardi di euro, ma i benefici conseguibili sui consumi o la ricostituzione di un piccolo margine sul risparmio delle famiglie rende questa scelta sostenibile ed opportuna.
Indispensabili – conclude Giordano – provvedimenti del Governo che diminuiscano la insostenibile pressione fiscale sul lavoro e sulle pensioni, spostandola sui grandi patrimoni e sulle rendite.
La Ue non include la banda larga nel servizio universale
Pietro Giordano, Adiconsum: “Ridefinire il nostro servizio universale”
Passare dalla velocità di 56Kbit/s a 2Mbit/s
Ampliare la pletora dei fornitori di Internet
Adiconsum – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale – è fortemente delusa per la scelta della Commissione europea, che a conclusione di una consultazione pubblica, di non includere nel servizio universale le connessioni a banda larga.
Da anni Adiconsum sostiene che la banda larga deve essere considerata servizio universale per garantire l’accesso ad internet a tutti i cittadini e alle imprese senza alcuna discriminazione. Tutti sostengono a parole che la banda larga è uno strumento indispensabile per ogni cittadino ma il diritto al suo utilizzo non è sancito in alcun modo, come dimostra l’immenso digital-divide presente nel nostro paese.
Adiconsum – aggiunge Giordano – sperava nella scelta europea di includere Internet nel servizio universale per far fare un salto di qualità all’Italia. Ora diventa indispensabile rivedere le norme che regolano il nostro servizio universale per garantire almeno nel diritto nazionale, come hanno fatto altri paesi europei, una velocità minima di banda larga.
In Italia ora è garantita una velocità di 56Kbit/s, del tutto anacronistica, e soprattutto responsabile di esclusione sociale, disattendendo i principi che regolano il servizio universale.
Adiconsum – conclude Giordano – chiede ad Agcom, come già fatto in passato al tavolo permanente con le associazioni consumatori, di rivedere con urgenza i parametri che regolano il servizio universale adeguando la velocità minima di banda larga al reale utilizzo di internet, garantendo almeno 2 Mbit/s e allargando la fornitura del servizio universale anche agli altri operatori oltre Telecom, oggi unico fornitore. Ciò permetterebbe il controllo da parte dell’Agcom del rispetto degli obiettivi di qualità, che impongono la manutenzione della rete in rame e quindi il miglioramento del servizio.
Lunedì 28 novembre 2011 – ore 10.30
Sala Sartori
Milano – Via Tadino, 23
(presso sede Cisl)
CONFERENZA STAMPA
Pratiche commerciali scorrette nel mercato libero dell’energia Come difendersi?
Le proposte delle Associazioni Consumatori
all’Autorità per l’energia elettrica e il gas
L’entrata in vigore del mercato libero dell’energia che avrebbe dovuto portare una maggiore concorrenza e quindi una conseguente riduzione delle tariffe elettriche e del gas sta generando invece un proliferare di pratiche commerciali scorrette a danno dei consumatori-utenti con l’attivazione di servizi non richiesti, doppie fatturazioni, ecc..
Una panoramica delle criticità del settore e le possibili soluzioni verranno illustrate dalle Associazioni Consumatori nel corso di una conferenza stampa che si terrà lunedì 28 novembre nella sede Cisl di via Tadino 23 a Milano. Nella conferenza verrà presentato un documento con proposte che le Associazioni sottoporranno al vaglio dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas.
Aumenti fino al 27% per Rc auto e al 45% per Rc moto
70.000 le frodi,complice la chiusura l’insufficienza dei centri di liquidazione
Pietro Giordano, Adiconsum: “Ridefinire il sistema Rc auto attraverso la negoziazione tra Consumatori e Ania.
Necessario presentare un Avviso Comune al Governo Monti”
Allarmanti i dati presentati dall’Isvap alla Commissione Prezzi del Senato.
Non è più ammissibile che un sistema pensato anni e anni fa continui a penalizzare i consumatori con aumenti di premi assicurativi che ormai hanno raggiunto le 2 cifre percentuali.
Adiconsum – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – chiede ad Ania di ridefinire congiuntamente con le associazioni consumatori il sistema Rc auto ormai non più accettabile soprattutto in una situazione di crisi economica quale quella attuale.
Ridefinizione che si rende necessaria – prosegue Giordano – viste le pesanti sanzioni comminate dall’Isvap alle compagnie per le disdette in presenza di obbligatorietà della stipula dell’Rc auto, in presenza di un sistema che finisce col penalizzare i consumatori virtuosi a favore della criminalità organizzata, autrice delle frodi assicurative. È tempo di aprire un confronto e trovare soluzioni, senza più lamentele inutili da una parte e dall’altra.
Adiconsum – conclude Giordano – ribadisce che la strada è quella della negoziazione e di un Avviso comune da presentare al Governo Monti per una ridefinizione del “sistema rc auto”. Non si può continuare a “foraggiare” centinaia di avvocati che continuano a lucrare sulle disgrazie dei cittadini; non si può continuare a pagare a piè di lista le colpe e le frodi altrui. All’Ania e alle compagnie di assicurazione diciamo che è necessario intraprendere con decisione anche la strada della conciliazione paritetica, che elimina ulteriori spese ai consumatori e solleva la giustizia pubblica inondata da migliaia di cause.
Fallimentare il rapporto spese per la sicurezza (3 euro/anno) e spese per gli oneri sociali dovuti all’incidentalità stradale (660 euro procapite/anno)
33 i miliardi di euro che si potrebbero risparmiare
Pietro Giordano, Adiconsum: “Non più rinviabile un Piano sulla sicurezza stradale nazionale. Realizzare un catasto dei segnali stradali per ogni Comune
e sostituire i cartelli più pericolosi”
Oltre 4000 i morti sulle strade italiane, con in testa la città di Roma, con il più alto numero di incidenti e, soprattutto con il più alto numero di vittime: una ogni due giorni, soprattutto pedoni, ciclisti e motociclisti. Una recente indagine a campione di Assosegnaletica ha segnalato inoltre che nella Città Eterna ben il 60% dei segnali stradali non sono conformi al Codice della Strada. Un biglietto da visita che certo non depone a favore di Roma Capitale.
I morti e le migliaia di infortunati – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – rappresentano un costo sociale non più sopportabile per un Paese che dovrebbe diminuire i costi della sanità e della previdenza.
Il rapporto nazionale tra spese per la sicurezza (3 euro pro capite l’anno) e le spese per gli oneri sociali derivanti dall’incidentalità stradale (660 euro pro capite l’anno) è, infatti, del tutto fallimentare, con un esborso di 33 miliardi di euro che varrebbe la pena risparmiare.
Adiconsum – prosegue Giordano – ritiene non più procrastinabile un piano sulla sicurezza stradale nazionale e ravvisa la necessità di avviare subito la realizzazione di un catasto elettronico dei segnali stradali per ogni Comune e di sostituire i cartelli più pericolosi (stop, dare precedenza, limiti di velocità, passaggi pedonali, ecc.).
Per fare tutto questo le risorse ci sono – conclude Giordano – Il nuovo Codice della strada, infatti, stabilisce che una quota ben precisa delle multe sia destinata al miglioramento e alla manutenzione della segnaletica stradale, anticipando di fatto quanto sarà contenuto nei decreti attuativi.
Secondo quanto disposto dalla legge di stabilità sull’uso della moneta elettronica, dal primo gennaio 2012, gli oneri di commissione dei carburanti non peseranno più né sul venditore né sull’acquirente, fino ad un importo di 100 euro di valore della transazione.
La presenza di notevoli quantità di contanti presso i distributori di carburanti costituisce, infatti, un alto rischio per i gestori. Così, accanto a maggiori misure della sorveglianza dei distributori, la progressiva sostituzione del contante con i mezzi di pagamento elettronici contribuisce ad abbattere la criminalità.
Questa norma, senza dubbio, è un risultato importante per i consumatori e gestori che, equamente ripartiti, pagavano qualche centinaio di milioni di euro l’anno per il bonus fiscale.
Etichette alimentari: cosa cambierà con il nuovo regolamento europeo?
Pietro Giordano, Adiconsum: «Giudizio sostanzialmente positivo, ma troppo lunghi i tempi di applicazione»
È stato finalmente pubblicato, dopo un iter durato oltre tre anni, il regolamento (UE) n. 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori.Tra le principali novità: tabella nutrizionale obbligatoria (ma solo fra 5 anni), evidenziazione degli allergeni, estensione dell’indicazione d’origine, dimensioni minime prestabilite per i caratteri dell’etichetta.
Il giudizio di Adiconsum sul nuovo regolamento è sostanzialmente positivo, sebbene i tempi per la sua applicazione saranno un po’ troppo lunghi: le imprese avranno infatti tre
anni di tempo per adeguarsi alla maggior parte delle nuove disposizioni, e addirittura cinque per quel che riguarda le informazioni nutrizionali.
Temiamo qualche resistenza da parte delle aziende e delle associazioni che le rappresentano – ha dichiarato Pietro Giordano, Segretario generale di Adiconsum nazionale – che già si sono lamentate dei costi aggiuntivi che dovranno sostenere. E temiamo anche un possibile effetto a cascata sul costo finale dei prodotti a danno dei consumatori.
Particolarmente interessante, dal punto di vista di Adiconsum, l’estensione dell’obbligo di indicazione dell’origine; sebbene, infatti, esso al momento interessi soltanto la quasi totalità delle carni fresche e congelate, un’ulteriore estensione di ben più vasta portata sarà possibile dopo una valutazione di impatto che la Commissione europea dovrà completare entro tre anni.
Il nuovo regolamento tutelerà maggiormente i consumatori – ha aggiunto Giordano – che hanno il diritto di sapere da dove provengono gli alimenti che acquistano.
L’eventuale futura estensione dell’indicazione d’origine a tutti gli alimenti – ha concluso il Segretario generale Adiconsum – potrebbe rappresentare un problema, sotto l’aspetto del marketing, per quelle aziende che hanno il “cuore” in Italia ma gli approvvigionamenti all’estero. Molti consumatori sono convinti di acquistare italiano, mentre il latte, il caffè e il grano, per citare solo alcuni delle materie prime, arrivano dall’estero. In questo senso, le successive integrazioni del regolamento potranno tutelare maggiormente non solo il consumatore ma anche il made in Italy, riferito agli stabilimenti di produzione, all’occupazione degli addetti in Italia, al rispetto delle norme contrattuali».
Il regolamento si applicherà a tutti gli alimenti destinati al consumatore finale, ivi compresi quelli somministrati da ristoranti, mense, ecc., mentre saranno purtroppo esclusi da gran parte delle informazioni obbligatorie gli alimenti “preincartati” della Gdo, la cui regolamentazione è delegata ai legislatori nazionali.