Adiconsum

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SALDI: BENE LA LORO LIBERALIZZAZIONE

Saldi: bene la loro liberalizzazione: ora sconti tutto l’anno. benefici per consumatori e concorrenza fra gli operatori

LIBERALIZZAZIONE  SALDI 

 
Pietro Giordano, Adiconsum: “Finalmente si dà diritto ai commercianti di praticare sconti e promozioni durante tutto l’arco dell’anno”
 
Indubbi benefici per i consumatori e reale concorrenza tra le aziende commerciali
 
Finalmente, come richiesto da anni dall’Adiconsum – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum –  si annullerà una normativa fuori tempo e fuori luogo, quale quella dei saldi concentrati solo in alcuni periodi dell’anno.
I consumatori potranno così usufruire di sconti, promozioni e saldi durante tutto l’anno, con indubbi benefici economici per le famiglie italiane e per l’intera economia del Paese.
Grazie alla preannunciata liberalizzazione i commercianti – prosegue Giordano – potranno misurarsi esprimendo il meglio della loro professionalità. La liberalizzazione svilupperà anche un servizio migliore alla clientela, garantendo uno sviluppo delle vendite, un tempo bloccate per lunghi periodi in attesa dei saldi.
I commercianti potranno anche godere di una migliore circolazione delle merci e dei prodotti, senza più essere costretti a tenerli infruttuosi nei depositi, e di un maggiore guadagno derivante dalle vendite liberalizzate, senza essere costretti a chiedere prestiti onerosi presso le banche o a svendere l’invenduto a stocchisti che, troppo spesso, approfittano della situazione di disagio dei commercianti.


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LIBERALIZZAZIONI

Stima di Adiconsum: risparmio medio di più di 1000 euro a famiglia

e un aumento del PIL tra l’1 e il 2%
 
Pietro Giordano, Adiconsum: “Sì alle liberalizzazioni, No a privatizzazioni selvagge degli asset necessari allo sviluppo del Paese”
 
 
Speriamo che le solite lobby – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – non blocchino il processo di liberalizzazione che si sta per concretizzare. Sarebbe una catastrofe per il Paese e per i consumatori.
Adiconsum valuta che il risparmio medio di cui ogni famiglia potrà godere attraverso il processo di liberalizzazione annunciato dal Governo sarà di più di 1000 euro, così suddiviso:
·         Circa 70 euro per spesa farmaceutica
·         Circa 350 euro per la liberalizzazione del commercio
·         Circa 250 euro per la liberalizzazione dei carburanti
·         Circa 400 euro per la liberalizzazione delle professioni
 
Per ottenere tale risultato è necessario – continua Giordano – liberalizzare e non privatizzare gli asset fondamentali e necessari per lo sviluppo del nostro Paese. Le privatizzazioni di vecchia memoria sono state pagate pesantemente dai consumatori e hanno arrecato danni enormi al Paese. Non è possibile vendere, o peggio svendere, le strutture e le aziende pubbliche dell’Energia, né privatizzare le Poste o le ferrovie. Le reti (ferroviarie, telefoniche, energetiche, ecc.) devono rimanere saldamente in mano pubblica e le aziende che ne usufruiscono, devono pagare il giusto onere allo Stato, che così potrà effettuare investimenti e dare impulso allo sviluppo delle stesse reti.
Si liberalizzino realmente i servizi pubblici locali – conclude Giordano – e si operi un vero controllo da parte delle istituzioni pubbliche e anche da parte delle Associazioni Consumatori, come previsto dalla Finanziaria 2008. Si migliori lo strumento della class-action, rendendolo un mezzo di tutela collettiva più gestibile dalle Associazioni Consumatori e quindi più efficace.


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SALDI

DECALOGO ADICONSUM PER GLI ACQUISTI CON SALDI

Pietro Giordano, Adiconsum: “L’anacronismo dei saldi è testimoniato dal comportamento degli stessi commercianti che li anticipano con i pre-saldi inviati via sms e via mail e con le vendite promozionali. E’ tempo di liberalizzare il commercio”
Anacronistica e inefficace, dichiara Pietro Giordano Segretario Generale di Adiconsum, la stagione dei Saldi.

Una norma violata sempre di più dagli stessi commercianti, che ormai operano – giustamente secondo Adiconsum – secondo leggi di mercato e non secondo leggi pensate e scritte nel dopoguerra.

Che senso ha, continua Giordano, continuare con Saldi che ormai sono sovrastati ed annullati dai pre-saldi che i consumatori ricevono da più di un mese sui loro telefonini tramite sms o tramite e-mail, con sconti fino al 60%?

Che senso hanno i saldi quando le nostre città sono ormai piene di negozi che fanno promozioni e liquidazioni e con una presenza massiccia di outlet con grandi griffe con sconti anche del 30-40%?

Il commercio elettronico riesce a far risparmiare significativamente i consumatori, non solo quando acquistano servizi quali viaggi e vacanze, ma anche quando acquistano abbigliamento, arredamento per la casa, ecc.

Pensare che – soprattutto in un periodo di crisi – i saldi coprano il flop delle vendite registratosi in dicembre è illusorio oltre che anacronistico.

E’ tempo, continua Giordano, di cancellare la legge sui Saldi e dare piena realizzazione ad una completa liberalizzazione del commercio, solo così i consumatori potranno godere di un abbattimento dei prezzi, con un sempre migliore rapporto qualità-prezzo dei prodotti acquistati.

In attesa e nella speranza che il Governo Monti operi anche questa liberalizzazione nella Fase 2, Adiconsum ricorda e propone un Decalogo per gli acquisti con Saldi:

1. Sull’oggetto in saldo deve essere sempre riportato il prezzo d’origine non scontato, la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale;

2. È meglio diffidare di quei negozi che espongono cartelli con sconti esagerati e fare riferimento a negozi già conosciuti per acquistare la merce in saldo: sconti superiori al 50-60 per cento nascondono spesso merce non proprio nuova;

3. Fate attenzione all’eventuale presenza di merce venduta a prezzo pieno insieme alla merce in sconto;

4. Confrontare i prezzi con quelli di altri negozi, magari annotando il prezzo di un capo o della merce a cui si è interessati;

5. È bene verificare che il prodotto offerto in vetrina sia lo stesso che verrà presentato in negozio;

6. Nel periodo dei saldi i negozianti che normalmente accettano pagamenti con bancomat o carte di credito ed espongono il relativo logo sono tenuti ad accettare i pagamenti elettronici;

7. Diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati e non provati, anche se è a discrezione del commerciante consentire o meno di fare provare la merce;

8. Chi vuol fare regali faccia attenzione perché si può cambiare solo ed esclusivamente la merce difettosa che deve essere riconsegnata al commerciante entro 2 mesi dalla scoperta del difetto (non si può sostituire la merce se avete cambiato idea sul colore o sul modello);

9. È bene conservare sempre lo scontrino per potere eventualmente cambiare la merce difettosa;

10. Qualora il commerciante si rifiuti di cambiare un articolo difettoso in saldo o non voglia restituirvi i soldi rivolgetevi alla Polizia Municipale e segnalate il caso alle sedi Adiconsum.