Roma, 23 agosto 2011
MANOVRA
200 miliardi di euro il valore dell’evasione fiscale in Italia
Pietro Giordano, Adiconsum: “Evasione ed elusione sono le metastasi del nostro Paese che lo Stato deve combattere.
Continuare a colpire i “soliti noti” significa deprimere i consumi,
diminuire la produzione, ridurre l’occupazione”
L’Italia non può permettersi – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – una classe dirigente che agisce con logiche da guelfi e ghibellini, mentre il Paese rischia di precipitare nel baratro, né si può continuare a colpire solo e sempre i “soliti noti”, lavoratori dipendenti, pensionati e famiglie numerose.
È l’ora di perseguire seriamente l’evasione fiscale, quantificata in circa 200miliardi di euro, agendo attraverso tutti i corpi di polizia per “scovare” le sacche di evasione ed elusione.
Basterebbe – continua Giordano – risalire a chi acquista beni di super lusso come auto di grossa cilindrata, barche, ville da sogno, ecc.. attraverso strumenti già esistenti quali il registro delle immatricolazioni o l’elenco dei passaggi di proprietà, o uffici quali la motorizzazione. Troppi gioiellieri, professionisti, commercianti dichiarano al fisco redditi inferiori a quelli dichiarati dai propri dipendenti e posseggono beni non certo rapportabili agli introiti dichiarati. Per questi beni bisognerebbe elevare l’Iva anche per più di un punto percentuale. Lo stesso contributo di solidarietà non può non tenere conto del numero dei componenti del nucleo familiare.
Evasione ed elusione sono metastasi – conclude Giordano – che vanno combattute con un impegno straordinario dello Stato, anziché continuare a colpire pensioni e redditi dei più deboli. Colpire soltanto e sempre i soliti noti significa deprimere i consumi e quindi la produzione di beni e servizi con ulteriori effetti negativi sull’occupazione.
novembre 26, 2011 alle 17:27
Se, per risolvere i problemi di bilancio e/o disavanzo dello Stato, il Ministro delle Finanze trovasse soluzione aumentando le Imposte, allora, basterebbe, dividere la somma necessaria alla copertura dell’esposizione finanziaria per il numero dei contribuenti.
Per fare questa operazione economica basterebbe un “Bidello” – con tutto il rispetto per la categoria- che percepisce uno stipendio appena sufficiente per poter sopravvivere, in vece di un Ministro al quale per le sue competenze e capacità è riconosciuto ben più lauto compenso.
Questo sosteneva Luigi Einaudi economista e Senatore della Repubblica.
Personalmente sono certo che non mancano le soluzioni per uscire fuori dalla crisi, ma altrettanto sicuro che la nostra classe politica, protesa più alla gestione del potere, che alla creazione del benessere sociale ed economico, soggiogata da accordi con il potere economico occulto -che all’occorrenza è il mezzo per garantirsi le future campagne elettorali e la tanto amata poltrona garanzia di potere e privilegi per i sostenitori- non ne abbia la volontà.
Tanti potrebbero essere i riscontri a dimostrazione di questa personale opinione, ma inutile citarli in quanto visibili agli occhi di una Nazione intera. Povera Italia.