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Roma, 23 settembre 2011
COMMERCIO
Consumi al dettaglio in calo del -2,4% rispetto a luglio 2010
Pietro Giordano, Adiconsum: “Segno di una crisi strutturale che va affrontata con misure strutturali”
Vendita dei beni immobili dello Stato, lotta all’evasione,
abbassamento delle aliquote delle buste paga, taglio delle accise dei carburanti:
queste le misure per la ripresa dei consumi per evitare la stagflazione
Il dato Istat conferma la pessima condizione in cui si trova l’economia italiana. I consumi hanno performance profondamente negative anche tenuto conto che il dato comparativo è riferito al 2010 che certamente non è stato un anno positivo per l’economia.
Siamo purtroppo di fronte ad una crisi strutturale – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – che va affrontata con interventi strutturali che facciano riprendere i consumi e quindi la produzione di beni e servizi e quindi l’occupazione.
Lo Stato venda almeno parte dei suoi beni immobili che hanno costi di manutenzione enormi e persegua fermamente l’evasione fiscale tassando i patrimoni degli evasori che troppo spesso si trovano in società di comodo che gestiscono ville faraoniche, parchi macchine di lusso, barche, cavalli, ecc..
È necessario – continua Giordano – che si abbassino le aliquote fiscali sulle buste paga liberando risorse economiche per i consumi e si taglino le accise sulla benzina abbassandone così il prezzo con effetti estremamente positivi sull’inflazione.
Inflazione – conclude Giordano – che ormai è prossima al superamento del 3% e che unita alla attuale fase di crisi rischia di trasformarsi in stagflazione.
Roma, 22 settembre 2011
CRISI
Pietro Giordano, Adiconsum: “Cambiamo i modelli di consumo: recuperiamo la sobrietà!”
Vademecum Adiconsum di sopravvivenza all’Iva 21%
Anche l’ultima manovra del Governo – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – si ripercuote pesantemente sui redditi delle famiglie dei “soliti noti”, costringendole ancor più a rivedere al ribasso le proprie spese. Nel continuare a chiedere al Governo provvedimenti che possano veramente far ripartire i consumi e far crescere il Paese, abbiamo stilato un Vademecum di sopravvivenza delle famiglie alla luce dell’ultima manovra. A nostro avviso bisogna cambiare i modelli di consumo, andare verso un consumo ecologico ed eticamente orientato, verso un recupero della sobrietà nello stile di vita e di una maggiore coesione sociale”
· Carburanti e trasporti. Prediligere le pompe bianche e i distributori dei supermercati. In questi casi è bene fare il pieno e non mettere soli pochi euro di benzina. Per conoscere il distributore più vicino e più conveniente utilizzare il servizio PrezziBenzina.it, frutto di un progetto con Adiconsum. Provare a diminuire le unità del parco vettura familiare e a condividere il tragitto casa-ufficio con altri. Riesumare la vecchia bicicletta e utilizzare il più possibile i mezzi pubblici.
· E-commerce: acquistare vestiti, scarpe, prodotti per la casa su siti sicuri. Possibili sconti fino al 70%.
· Frutta e verdura: preferire i prodotti di stagione e di provenienza nazionale.
· Bere acqua di rubinetto invece dell’acqua minerale: è quasi sempre buona, sempre e comunque sicura. Limitare gli sprechi di acqua corrente.
· Scuola: per l’acquisto dei libri di testo rivolgersi se possibile al mercato dell’usato (fuori delle scuole, nei mercatini, nelle librerie con spazio dedicato). Per l’acquisto dei libri di testo nuovi rivolgersi presso la grande distribuzione, come pure per il corredo scolastico, evitando prodotti griffati. Fare leva sugli insegnanti e sui genitori per contenere le spese per i materiali da consumo, i testi aggiuntivi e gli insegnamenti facoltativi, nonché sui c.d. contributi volontari richiesti dalle scuole come se fossero obbligatori.
· Sanità. Limitare il più possibile il ricorso a prestazioni private o intramoenia. Programmare e prenotare per tempo con il SSN i controlli di prevenzione e quelli periodici già prevedibili. Verificare la presenza nella propria città di strutture private “a basso costo”, sempre più diffuse in questi tempi di crisi.
· Vacanze. Un oculato “fai da te” supportato dalle risorse Internet può far risparmiare molto. Utilissime le Guide Adiconsum per non incappare nei problemi più comuni.
· Canali di vendita. Alcuni prodotti hanno un prezzo molto più elevato se acquistati in farmacia, profumeria ecc. invece che nei supermercati o negozi specializzati a basso costo o nelle parafarmacie: pannolini e altri prodotti per l’infanzia, sia di igiene che di alimentazione, cosmetici di ogni tipo, parafarmaci ecc. Non è detto che i prodotti più cari di marca prestigiosa siano necessariamente migliori.
· Prodotti di fascia non elevata. Ricordare che l’aumento dell’IVA al 21% incide di più, in valore assoluto, sui prodotti con prezzo elevato. Limitarne l’acquisto.
· Limitare gli sprechi energetici. Lampadine sempre accese, uso di lavatrice e lavastoviglie non a pieno carico, uso di programmi di lavaggio a temperature eccessivamente alte: 40° per il bucato e 55° per le stoviglie sono più che sufficienti. Le lampade alogene (es. faretti) si possono spesso sostituire con quelle a LED. Il riscaldamento non ben programmato costa e anche il gas risente dell’IVA al 21% che viene applicata oltre i 480mc/anno, che bastano appena per la cucina: oltre il doppio quello che si consuma in media per scaldare la casa.
· Manutenzione ordinaria delle caldaie, dei pannelli solari ecc.: se ci si mette d’accordo con i condomini o i vicini si può stipulare un contratto che realizza economie di scala e abbassa notevolmente il costo degli interventi periodici
· Servizi: assicurazioni, telefonia mobile, mutui e credito al consumo, conti correnti. Online ci sono molti motori di comparazione e preventivatori che si potrebbero sfruttare di più: l’infedeltà in questi casi può premiare.
· TV a pagamento. Si può ridurre la spesa per abbonamenti a decine di canali, semplicemente recuperando il gusto per la lettura (le biblioteche pubbliche sono gratuite) e per le “chiacchierate” in famiglia o le cene con gli amici.
· Gruppi di acquisto. Sono sempre più diffusi e anche grazie ad Internet permettono di realizzare grandi economie di scala. Inoltre gli operatori attivi nel settore sono spesso i migliori del mercato.
· Evitare di prendere multe: se è vero che talvolta arrivano “a tradimento”, spesso i comportamenti alla guida potrebbero essere più attenti
· Occhi aperti: non è periodo in cui ci si può permettere di sprecare soldi in truffe e raggiri di varia natura. Attenzione agli acquisti online; mai pagamenti a persone che si presentano a casa (falsi amministratori di condominio, falsi ufficiali giudiziari o incaricati del fisco, agenti assicurativi, promotori finanziari….); attenzione alle polizze auto “fasulle” emesse da compagnie fantasma. Chiedere un consiglio alla sede Adiconsum più vicina prima di firmare un contratto potrebbe far risparmiare denaro e grattacapi.
· Smettere di fumare. Visto l’aumento vertiginoso dei tabacchi, tra IVA e accise, e le note conseguenze del fumo sulla salute…
Infine…Recuperare la sobrietà, la capacità di distinguere bisogni reali e bisogni indotti. Insegnare ai figli che non è necessario avere tutto ciò che è reclamizzato o di moda. Affinare la capacità di recupero e di riciclo, anche con scambi tra famiglie (es. articoli per l’infanzia usati e ancora in buono stato, pc, telefonini…): ne guadagnerà anche l’ambiente!
Roma, 20 settembre 2011
CRISI
S&P
Pietro Giordano, Adiconsum: “Una manovra iniqua che costerà circa 150 euro a famiglia e molto di più alle famiglie numerose, senza garantire ripresa dei consumi e crescita economica, ma un’inflazione galoppante al 3%”
Servono “manovre” strutturali:
taglio delle accise dei carburanti, patrimoniale sugli immobili (no prima casa) e sui beni mobili, liberalizzazione delle professioni, lotta all’evasione,
vendita del patrimonio pubblico inutilizzato,
privatizzazione delle aziende controllate dagli enti locali
È drammaticamente vero – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – che il tasso d’inflazione supererà presto il 3% con effetti profondamente negativi sui consumi e sui consumatori.
A trainare l’aumento inflattivo in presenza di una crisi economica pesantissima sarà principalmente l’aumento dei prezzi dei carburanti, voce importantissima del paniere, che ha superato già 1,70 euro al sud e prossimamente anche al centro nord.
Adiconsum – continua Giordano – da mesi chiede al Governo il taglio delle accise che produrrebbe effetti positivi sull’economia e sui redditi dei consumatori.
Purtroppo non stupisce il giudizio negativo di Standard & Poor’s sull’Italia – prosegue Giordano – Come poteva essere valutato un Paese che da dieci anni almeno non cresce e che ha le peggiori performance economiche dei Paesi UE?
È tempo di intervenire con una patrimoniale sugli immobili (esclusa la prima casa) e sui beni mobili, con una efficace lotta agli evasori che attraverso società di comodo, godono dell’impunità e di beni di lusso i cui costi si scaricano paradossalmente sui “soliti noti”, con la liberalizzazione delle professioni, con la vendita del patrimonio pubblico spesso inutilizzato, con la privatizzazione delle aziende controllate dagli enti locali.
Adiconsum – conclude Giordano – teme che la storia non finisca qui e che presto, se non si interverrà con riforme e interventi strutturali quali quelli citati, ulteriori norme interverranno negativamente sulle pensioni, sui consumi e sui redditi delle famiglie, tenuto conto che il prossimo anno scatteranno le Addizionali locali, con l’ennesimo carico fiscale aggiuntivo.
Commercio – Crisi: S&P-http://www.adiconsum.it/Pages/News.aspx?n=1484.
Roma, 18 settembre 2011
MANOVRA
Giordano, Adiconsum:”L’Italia balla sull’orlo del precipizio”
L’aumento dell’IVA sia compensato dal taglio delle tasse delle buste paga
Si aumenti l’Iva sui beni di lusso e si tagliano le accise sui carburanti
Basta con la tutela delle caste dei professionisti e degli evasori fiscali
Si liberino tutte le risorse disponibili
per la realizzazione di infrastrutture particolarmente al Sud
La manovra economica è profondamente iniqua – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale di Adiconsum – non perché tenta giustamente di mettere ordine nella dissenatezza di una spesa pubblica fuori controllo da decenni, ma perché colpisce gli strati più deboli del nostro Paese e fa cassa agendo su chi da sempre paga le tasse, lavoratori dipendenti prima di tutto, senza fare alcuna differenza tra single e famiglie numerose. Queste ultime, costrette a consumare di più, sono quelle maggiormente penalizzate.
Adiconsum denuncia come un aumento dell’Iva poteva avere percentuali maggiori (anche il 3%) sui beni di lusso anziché colpire i consumi quali vestiti, scarpe, auto, benzina, ecc.
Il Governo – continua Giordano – ha perso la grande occasione di scambiare un aumento dell’IVA con un abbassamento della tassazione sulle buste paga. Se avesse agito in questo senso avrebbe abbassato la tassazione sul lavoro dipendente a favore delle famiglie, dei pensionati, dei dipendenti e delle aziende, liberando risorse per i consumi e quindi per il rilancio della produzione e dell’occupazione.
1. Si è persa l’occasione di tagliare le accise sulla benzina e quindi di sterilizzare i suoi aumenti vertiginosi, con effetti inflazionistici perversi, visto che i carburanti sono il principale volano degli aumenti dell’inflazione che a sua volta determina un aumento dei tassi di interessi della BCE, che inevitabilmente si scaricano sui mutui e quindi sulle famiglie italiane.
2. Si è persa l’occasione di tassare i patrimoni mobiliari ed immobiliari, troppo spesso occultati attraverso la costituzione di società di comodo e frutto della grande evasione fiscale, cancro del nostro Paese che va estirpato.
3. Si è persa l’occasione di liberalizzare le professioni, procedendo decisamente verso lo scioglimento degli ordini professionali, mossi da logiche corporative che tutelano unicamente i "baroni" e non certo i giovani avvocati, medici, farmacisti, ecc., schiacciati dal tacco dei privilegi della casta e da un Parlamento in mano alle lobby degli avvocati e dei professionisti in genere.
4. Si è persa l’occasione da parte dei partiti di tagliare i costi della politica e liberalizzando i servizi pubblici locali polverizzati, spesso – se non sempre – fonte di clientelismi e sprechi ormai insopportabili.
5. Si è persa l’occasione per liberare tutte le risorse disponibili per gli investimenti e per l’occupazione particolarmente al Sud.
Adiconsum – conclude Giordano – è convinta che purtroppo la manovra varata non risolverà i problemi del Paese ed non è che il primo dei provvedimenti, ancora più pesanti, che verranno varati nei prossimi mesi, per evitare il default economico dell’Italia. Adiconsum chiede che tali normative siano indirizzate verso un vero rilancio del Paese attraverso una reale "rivoluzione" riformista e liberale, che abbandoni vecchie logiche stataliste e conservatrici.
Roma, 18 settembre 2011
MANOVRA
Giordano, Adiconsum:”L’Italia balla sull’orlo del precipizio”
L’aumento dell’IVA sia compensato dal taglio delle tasse delle buste paga
Si aumenti l’Iva sui beni di lusso e si tagliano le accise sui carburanti
Basta con la tutela delle caste dei professionisti e degli evasori fiscali
Si liberino tutte le risorse disponibili
per la realizzazione di infrastrutture particolarmente al Sud
La manovra economica è profondamente iniqua – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale di Adiconsum – non perché tenta giustamente di mettere ordine nella dissenatezza di una spesa pubblica fuori controllo da decenni, ma perché colpisce gli strati più deboli del nostro Paese e fa cassa agendo su chi da sempre paga le tasse, lavoratori dipendenti prima di tutto, senza fare alcuna differenza tra single e famiglie numerose. Queste ultime, costrette a consumare di più, sono quelle maggiormente penalizzate.
Adiconsum denuncia come un aumento dell’Iva poteva avere percentuali maggiori (anche il 3%) sui beni di lusso anziché colpire i consumi quali vestiti, scarpe, auto, benzina, ecc.
Il Governo – continua Giordano – ha perso la grande occasione di scambiare un aumento dell’IVA con un abbassamento della tassazione sulle buste paga. Se avesse agito in questo senso avrebbe abbassato la tassazione sul lavoro dipendente a favore delle famiglie, dei pensionati, dei dipendenti e delle aziende, liberando risorse per i consumi e quindi per il rilancio della produzione e dell’occupazione.
1. Si è persa l’occasione di tagliare le accise sulla benzina e quindi di sterilizzare i suoi aumenti vertiginosi, con effetti inflazionistici perversi, visto che i carburanti sono il principale volano degli aumenti dell’inflazione che a sua volta determina un aumento dei tassi di interessi della BCE, che inevitabilmente si scaricano sui mutui e quindi sulle famiglie italiane.
2. Si è persa l’occasione di tassare i patrimoni mobiliari ed immobiliari, troppo spesso occultati attraverso la costituzione di società di comodo e frutto della grande evasione fiscale, cancro del nostro Paese che va estirpato.
3. Si è persa l’occasione di liberalizzare le professioni, procedendo decisamente verso lo scioglimento degli ordini professionali, mossi da logiche corporative che tutelano unicamente i "baroni" e non certo i giovani avvocati, medici, farmacisti, ecc., schiacciati dal tacco dei privilegi della casta e da un Parlamento in mano alle lobby degli avvocati e dei professionisti in genere.
4. Si è persa l’occasione da parte dei partiti di tagliare i costi della politica e liberalizzando i servizi pubblici locali polverizzati, spesso – se non sempre – fonte di clientelismi e sprechi ormai insopportabili.
5. Si è persa l’occasione per liberare tutte le risorse disponibili per gli investimenti e per l’occupazione particolarmente al Sud.
Adiconsum – conclude Giordano – è convinta che purtroppo la manovra varata non risolverà i problemi del Paese ed non è che il primo dei provvedimenti, ancora più pesanti, che verranno varati nei prossimi mesi, per evitare il default economico dell’Italia. Adiconsum chiede che tali normative siano indirizzate verso un vero rilancio del Paese attraverso una reale "rivoluzione" riformista e liberale, che abbandoni vecchie logiche stataliste e conservatrici.
Roma, 15 settembre 2011
Inflazione
Confermata dall’Istat al 2,8% ad Agosto
La “colpa” è dei beni energetici non regolamentati
Pietro Giordano, Adiconsum: “Chiediamo al Governo di approvare la legge sulla liberalizzazione del settore e di ridurre le accise, così come chiesto dalle oltre 500.000 firme raccolte a sostegno dell’iniziativa parlamentare “Libera la benzina””
Ancora una volta l’inflazione nel nostro Paese è trainata dai beni energetici non regolamentati, in primis i carburanti per effetto del caro-petrolio, delle maggiori accise e ora anche dell’aumento dell’Iva al 21%.
Il tasso tendenziale di crescita dei carburanti al 15,5%, come rilevato dall’Istat – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – deve preoccupare chi ha la responsabilità di guidare il Paese verso la ripresa economica e lo sviluppo. Se non si agirà in fretta, i consumi non potranno che continuare a deprimersi.
Un taglio alla tassazione sui carburanti – conclude Giordano – è ormai indispensabile se si vuole fermare la spirale perversa crisi-inflazione.
Commercio – Inflazione: è “colpa” dei carburanti-http://www.adiconsum.it/Pages/News.aspx?n=1482.
Appello ai consumatori: “Segnalate gli aumenti alle nostre sedi territoriali”
Commercio – Manovra: con l’Iva al 21% rischio aumenti-http://www.adiconsum.it/Pages/News.aspx?n=1481.