Eliminazione delle commissioni d’acquisto con carte di pagamento
Pietro Giordano, Adiconsum: “Le carte di pagamento sono uno strumento formidabile contro la criminalità organizzata e la corruzione”
Abbassare la soglia di tracciabilità dei pagamenti a 300 euro
Molto positiva, ad avviso di Adiconsum, la decisione di eliminare le commissioni sui carburanti contenuta nella legge di stabilità.
È necessario sviluppare sempre di più – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – il pagamento di beni e servizi attraverso carte di credito, bancomat e carte prepagate riducendo progressivamente il denaro circolante. Le carte di pagamento sono uno strumento formidabile anche per la lotta contro la criminalità organizzata che, attraverso la circolazione del contante, ricicla denaro sporco, e contro la corruzione che, attraverso la creazione di fondi neri, inquina la società e le istituzioni.
In questo senso – continua Giordano – è indispensabile che il nuovo Governo abbassi la soglia della tracciabilità a 300 euro, così come è indispensabile che le banche non lucrino sull’utilizzo delle carte di pagamento.
Adiconsum – conclude Giordano – chiederà all’Abi di abbattere i costi attualmente in vigore a carico di questi mezzi di pagamento fino ad annullarli, visti anche gli enormi risparmi che hanno gli istituti di credito quando i consumatori li utilizzano.
Fallimentare il rapporto spese per la sicurezza (3 euro/anno) e spese per gli oneri sociali dovuti all’incidentalità stradale (660 euro procapite/anno)
33 i miliardi di euro che si potrebbero risparmiare
Pietro Giordano, Adiconsum: “Non più rinviabile un Piano sulla sicurezza stradale nazionale. Realizzare un catasto dei segnali stradali per ogni Comune
e sostituire i cartelli più pericolosi”
Oltre 4000 i morti sulle strade italiane, con in testa la città di Roma, con il più alto numero di incidenti e, soprattutto con il più alto numero di vittime: una ogni due giorni, soprattutto pedoni, ciclisti e motociclisti. Una recente indagine a campione di Assosegnaletica ha segnalato inoltre che nella Città Eterna ben il 60% dei segnali stradali non sono conformi al Codice della Strada. Un biglietto da visita che certo non depone a favore di Roma Capitale.
I morti e le migliaia di infortunati – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – rappresentano un costo sociale non più sopportabile per un Paese che dovrebbe diminuire i costi della sanità e della previdenza.
Il rapporto nazionale tra spese per la sicurezza (3 euro pro capite l’anno) e le spese per gli oneri sociali derivanti dall’incidentalità stradale (660 euro pro capite l’anno) è, infatti, del tutto fallimentare, con un esborso di 33 miliardi di euro che varrebbe la pena risparmiare.
Adiconsum – prosegue Giordano – ritiene non più procrastinabile un piano sulla sicurezza stradale nazionale e ravvisa la necessità di avviare subito la realizzazione di un catasto elettronico dei segnali stradali per ogni Comune e di sostituire i cartelli più pericolosi (stop, dare precedenza, limiti di velocità, passaggi pedonali, ecc.).
Per fare tutto questo le risorse ci sono – conclude Giordano – Il nuovo Codice della strada, infatti, stabilisce che una quota ben precisa delle multe sia destinata al miglioramento e alla manutenzione della segnaletica stradale, anticipando di fatto quanto sarà contenuto nei decreti attuativi.
Secondo quanto disposto dalla legge di stabilità sull’uso della moneta elettronica, dal primo gennaio 2012, gli oneri di commissione dei carburanti non peseranno più né sul venditore né sull’acquirente, fino ad un importo di 100 euro di valore della transazione.
La presenza di notevoli quantità di contanti presso i distributori di carburanti costituisce, infatti, un alto rischio per i gestori. Così, accanto a maggiori misure della sorveglianza dei distributori, la progressiva sostituzione del contante con i mezzi di pagamento elettronici contribuisce ad abbattere la criminalità.
Questa norma, senza dubbio, è un risultato importante per i consumatori e gestori che, equamente ripartiti, pagavano qualche centinaio di milioni di euro l’anno per il bonus fiscale.
Etichette alimentari: cosa cambierà con il nuovo regolamento europeo?
Pietro Giordano, Adiconsum: «Giudizio sostanzialmente positivo, ma troppo lunghi i tempi di applicazione»
È stato finalmente pubblicato, dopo un iter durato oltre tre anni, il regolamento (UE) n. 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori.Tra le principali novità: tabella nutrizionale obbligatoria (ma solo fra 5 anni), evidenziazione degli allergeni, estensione dell’indicazione d’origine, dimensioni minime prestabilite per i caratteri dell’etichetta.
Il giudizio di Adiconsum sul nuovo regolamento è sostanzialmente positivo, sebbene i tempi per la sua applicazione saranno un po’ troppo lunghi: le imprese avranno infatti tre
anni di tempo per adeguarsi alla maggior parte delle nuove disposizioni, e addirittura cinque per quel che riguarda le informazioni nutrizionali.
Temiamo qualche resistenza da parte delle aziende e delle associazioni che le rappresentano – ha dichiarato Pietro Giordano, Segretario generale di Adiconsum nazionale – che già si sono lamentate dei costi aggiuntivi che dovranno sostenere. E temiamo anche un possibile effetto a cascata sul costo finale dei prodotti a danno dei consumatori.
Particolarmente interessante, dal punto di vista di Adiconsum, l’estensione dell’obbligo di indicazione dell’origine; sebbene, infatti, esso al momento interessi soltanto la quasi totalità delle carni fresche e congelate, un’ulteriore estensione di ben più vasta portata sarà possibile dopo una valutazione di impatto che la Commissione europea dovrà completare entro tre anni.
Il nuovo regolamento tutelerà maggiormente i consumatori – ha aggiunto Giordano – che hanno il diritto di sapere da dove provengono gli alimenti che acquistano.
L’eventuale futura estensione dell’indicazione d’origine a tutti gli alimenti – ha concluso il Segretario generale Adiconsum – potrebbe rappresentare un problema, sotto l’aspetto del marketing, per quelle aziende che hanno il “cuore” in Italia ma gli approvvigionamenti all’estero. Molti consumatori sono convinti di acquistare italiano, mentre il latte, il caffè e il grano, per citare solo alcuni delle materie prime, arrivano dall’estero. In questo senso, le successive integrazioni del regolamento potranno tutelare maggiormente non solo il consumatore ma anche il made in Italy, riferito agli stabilimenti di produzione, all’occupazione degli addetti in Italia, al rispetto delle norme contrattuali».
Il regolamento si applicherà a tutti gli alimenti destinati al consumatore finale, ivi compresi quelli somministrati da ristoranti, mense, ecc., mentre saranno purtroppo esclusi da gran parte delle informazioni obbligatorie gli alimenti “preincartati” della Gdo, la cui regolamentazione è delegata ai legislatori nazionali.
Pietro Giordano, Adiconsum: “La crisi colpisce le famiglie che non riescono a pagare i mutui della casa.”
Necessario un fondo di solidarietà alimentato da banche e consumatori. No alla vendita all’asta degli appartamenti dei debitori in stato di bisogno
“La drammatica crisi economica – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum -che colpisce soprattutto le fasce più deboli della popolazione italiana, che non riesce a coprire spesso, per i forti ribassi d’asta, il debito nei confronti delle banche e queste ultime non hanno nessuna remunerazione per lunghi anni del capitale investito, non può risolversi con la vendita all’asta dei loro appartamenti.”
Adiconsum, insieme ad altre associazioni dei consumatori ha chiesto ad Abi che per le famiglie, in stato di sofferenza economica, sia lasciato in affitto, con canoni sopportabili, l’appartamento che verrebbe ad essere alienato con asta giudiziaria. L’affitto potrebbe durare cinque anni dando respiro economico alle famiglie e al contempo realizzerebbe introidi per le banche.
Adiconsum è altresì preoccupata per il rischio di blocco per la locazione dei mutui che, soprattutto per le giovani coppie, è ormai diventato proibitivo. Giovani coppie, spesso con lavoro precario, che non riescono ad accedere al credito, ma anche famiglie che troppo spesso, anche nel futuro, non riusciranno a pagare le rate dei mutui.
In tal senso Adiconsum propone la realizzazione di un fondo solidarietà alimentato con una somma (per esempio di 100 euro) di cui una parte a carica di tutti i mutuatari ( di 50 euro) e una parte a carico delle banche (di 50 euro).
Il fondo di solidarietà potrebbe essere implementato ulteriormente con i residui dei fondi pubblici esistenti ( fondo famiglia, fondo studenti ecc.). Il fondo di solidarietà potrebbe così intervenire a favore di quelle famiglie in stato di bisogno senza essere costretti a stipulare assicurazioni con premi altissimi che coprono il rischio di impresa delle banche scaricandole sui consumatori.
Immaginare – conclude Giordano – che lo stato intervenga a favore degli strati più deboli della società con soldi pubblici, in un momento di forte crisi economica, e in una situazione di tassazione che ormai è intorno al 50%, è fuori dal tempo e dalla storia. Soltanto la sussidiarietà, la mutualità, la solidarietà e la responsabilità sociale degli istituti bancari possono rappresentare la strada per uscire dalla crisi”
Presentata la Campagna informativa del Concorso europeo
The European Citizens Climate Cup – ECCC
Adiconsum e Spes Consulting, referenti per l’Italia dell’iniziativa,
supporteranno le famiglie italiane partecipanti
European Citizen Climate Cup, la competizione per proclamare la famiglia Campione energetico dell’anno, è un progetto coordinato dalla società tedesca CO2ONLINE, finanziato dalla Commissione europea, e si avvale della collaborazione di 14 partner provenienti da 10 paesi europei. Partner per l’Italia sono ADICONSUM e SPES CONSULTING.
L’obiettivo della gara, che si articola su due livelli, sia nazionale che europea, è quello di favorire l’adozione di comportamenti volti al conseguimento del risparmio energetico.
Pensate, infatti, che l’energia sprecata annualmente per inefficienza nelle nostre case è pari all’energia prodotta da 7 centrali nucleari da 730 Mwe e che circa l’80% delle emissioni di CO2 è generata dal consumo energetico quotidiano. Abbassando il riscaldamento in casa di 1°C si può tagliare la bolletta del 10%.
Ridurre il consumo di energia riduce l’emissione di CO2 nell’ambiente e anche la bolletta energetica. È questo l’obiettivo della Commissione europea che Adiconsum e Spes Consulting condividono in pieno e che li hanno indotti ad accettare di essere partner del progetto.
Come iscriversi alla gara?
Il primo passo da fare è collegarsi al sito http://it.theclimatecup.eu ed aprire un proprio account sul software (ESA-Energy Saving Account) che permette di tracciare il consumo energetico dell’utente. Ai fini della validità della competizione basterà inserire almeno i dati di due bollette, ma la competizione si gioca anche documentando gli interventi tecnici o i comportamenti adottati in casa per un minore e più efficiente consumo di energia.
La competizione individuerà il “Campione energetico dell’Anno” ed il Paese vincitore della “Coppa Climatica” che verranno premiati a Bruxelles.
La famiglia vincitrice riceverà in premio un viaggio-soggiorno nella capitale belga e dei premi messi a disposizione dagli sponsor della competizione.
Adiconsum e Spes Consulting supporteranno le famiglie italiane partecipanti, dando il proprio supporto di informazione e di assistenza, ad es. fornendo un audit energetico, ovvero un check-up energetico preliminare della propria casa, una sorta di pagella energetica.
Se siete una famiglia virtuosa, attenta all’ambiente e al proprio budget familiare, iscrivetevi!
Pubblicati dai Monopoli di Stato i dati sul gioco a distanza: raccolta record ad ottobre,
sfiora il miliardo e mezzo di euro.
Impressionante l’incremento del mese di agosto: +75% su agosto 2010. L’introduzione di nuovi giochi ha scatenato il demone dell’azzardo nei consumatori?
Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum:
“Il gioco sfrutta le inutili speranze dei più deboli per introdurre una tassazione indiretta”
I primi sei mesi del 2011 hanno registrato una sostanziale stabilità della raccolta dei giochi a distanza, con una media di 390 milioni di euro mensili, contro i 427 milioni del 2010: anzi, la tendenza dei mesi di maggio e giugno era alla progressiva diminuzione. Dal 18 luglio, netta inversione di tendenza (al rialzo) grazie alle nuove disposizioni sul gioco del DL 98/11 (la cosiddetta Manovra di Luglio, che all’art. 24 regola i casinò online e il gioco d’azzardo) con la quale sono stati introdotti numerosi nuovi giochi di carte e di sorte e prevista la concessione molte nuove autorizzazioni. Si tratta peraltro di giochi con un più alto Payout, ma anche con un maggior rischio per il giocatore. Lo Stato deve fare cassa, ma a chi mette le mani in tasca con il gioco?
Ai più deboli della società, come sempre, coloro che versando in una situazione economica difficoltosa, precaria e priva di concrete prospettive di miglioramento, sperano inutilmente di conseguire vincite milionarie che come d’incanto rimettano in sesto le finanze familiari. La crisi dell’economia italiana è complice di tutte e due i fattori scatenanti di questo fenomeno: una maggiore offerta (accompagnata da pressante pubblicità che esorta a tentare la fortuna) e una maggiore domanda.
I Monopoli di Stato, nel diffondere questi dati che riteniamo francamente allarmanti, addolciscono la pillola spiegando che “l’introduzione dei nuovi giochi ha consentito di riportare nell’alveo legale e controllato molti giocatori che precedentemente giocavano su siti illegali”. Posizione che non è affatto dimostrata, visto il proliferare del gioco illegale, ma quanti nuovi giocatori si sono avventurati sui tavoli verdi online che ormai campeggiano sugli schermi domestici? Quanto si riesce a contrastare realmente l’accesso dei minori?
“E’ una piaga sociale che lo stato non si può permettere di ignorare e tanto meno di fomentare”– ha dichiarato Pietro Giordano, Segretario generale Adiconsum – “Le famiglie che già stentano ad arrivare alla fine del mese non possono permettersi di sciupare in inutili tentativi di sorte al gioco il 5 o anche il 10% del loro reddito. Il contrasto al gioco illegale non si fa sostituendo lo Stato agli alibratori della malavita”.
Intanto si attende l’introduzione, solo temporaneamente sospesa per motivi tecnici, delle slot machines online e del jackpot progressivo, ancora più alla portata di tutti. Adiconsum sta progettando una approfondita inchiesta sul gioco e sui suoi risvolti economici, psico-sociali e criminologici.
CAMBIO GOMME? CONTROLLA CHE SULLO SCONTRINO CI SIA IL CONTRIBUTO AMBIENTALE
Ricordiamo che dal 7 settembre scorso lo scontrino fiscale attestante l’acquisto di un pneumatico è stato modificato. Esso ora riporta in modo chiaro e trasparente il contributo ambientale relativo ai costi di gestione e al recupero dei pneumatici fuori uso (PFU).
Tale contributo non è una tassa.
I pneumatici fuori uso sono dei rifiuti con un proprio ciclo di vita.
Una volta dismessi in forma di granuli vengono poi utilizzati in svariati ambiti:
nelle costruzioni ed opere civili;
nell’arredo urbano e nei manufatti come nei pavimenti antitrauma;
nelle acciaierie e fonderie;
negli impianti sportivi come i campi da gioco;
nei prati artificiali;
nelle piste;
negli impianti di equitazione;
nei parchi giochi.
Adiconsum, insieme ad Ecopneus, Società consortile per la raccolta e il trattamento dei pneumatici fuori uso, ha lanciato la Campagna informativa “Vi siete mai chiesti che fine fanno i pneumatici fuori uso?” per informare i consumatori dell’importanza della raccolta e del corretto trattamento di questa tipologia di rifiuto.
Il commercio on line ovvero l’eCommerce anche in Italia è molto diffuso. L’e-commerce permette, infatti di non perdere tempo e di risparmiare. Vero è anche che i pericoli, ossia le truffe on line, le vendite scorrete o il mancato rispetto delle leggi, sono sempre in agguato.
Fa parte dell’eCommerce anche il couponing, ovvero l’acquisto on line di coupon che permettono di usufruire di servizi e beni a prezzi scontati. Gli acquisti si fanno sui social shopping (Groupon, Groupalia, Glamoo, LetsBonus Poinx i più famosi) che ogni giorno lanciano nuove proposte.
Anche in questo specifico ambito si potrebbero manifestare delle problematicità. Il servizio clienti post vendita non appropriato, le difficoltà per ottenere i rimborsi, la non corrispondenza alla realtà di quanto pubblicizzato, sono solo alcune criticità che abbiamo riscontrato. Diventa quindi necessario, anche in questo settore, far crescere gli strumenti di tutela del consumatore. A tale scopo ti chiediamo di segnalarci le tue problematiche incontrate nel commercio on line scrivendo alla mail. ecommerce@adiconsum.ite per l’acquisto di Coupon sui i social shopping alla mail socialshopping@adiconsum.it.
Adiconsum e Spes Consulting hanno scelto la Fiera EnersolarPlus per presentare il progetto ECCC (European Citizens Climate Cup) e il Concorso ad esso legato, voluto dalla Commissione europea per premiare le famiglie attente al risparmio energetico.
Interverranno:
Renato Calì, Capo Dipartimento Politiche energetiche Adiconsum
Adriano Pessina, Amministratore Delegato di Spes Consulting
Una postazione mobile permetterà di iscriversi al Concorso