Pochi lo sanno, ma il contributo è volontario e deducibile dalla dichiarazione dei redditi
È ormai consuetudine che contestualmente alla modulistica per l’iscrizione e all’eventuale richiesta di pagamento delle tasse, le famiglie si vedano recapitare da parte della scuola anche la richiesta di pagamento del c.d. contributo scolastico, contributo che ormai ha raggiunto cifre consistenti: dai 150 ai 300 euro a figlio a seconda della scuola.
Molti gli “stratagemmi” adottati dalle scuole per indurre le famiglie al pagamento del contributo:
- l’invio di bollettini anche ad alunni esonerati dal pagamento delle tasse scolastiche erariali
- bollettini unici già compilati con cifre che comprendono sia le tasse dovute per legge sia i contributi scolastici che la legge prevede come volontari.
- informazioni ingannevoli sull’obbligatorietà dei contributi
- diniego di iscrizione degli alunni le cui famiglie si rifiutano di pagare il contributo.
Ciò non toglie che numerose scuole invece forniscono alle famiglie una informativa corretta sul contributo scolastico richiesto.
Ma che cos’è esattamente il contributo scolastico?
È bene chiarire che nell’ambito dell’autonomia scolastica, le scuole hanno la possibilità di richiedere alle famiglie il pagamento di un contributo per l’arricchimento dell’offerta formativa, o a sostegno dell’attività di laboratorio, ecc..
Tali contributi sono però da considerarsi sempre e comunque “erogazioni liberali” cioè volontari e non tasse o contributi obbligatori. Pertanto sono da considerarsi illegittime le richieste di alcune scuole che subordinano l’iscrizione degli alunni al pagamento del contributo.
Adiconsum non è contraria ai contributi quando il loro obiettivo è quello di migliorare il servizio scolastico, ma ritiene che tale richiesta debba essere posta in maniera corretta.
A tal proposito Adiconsum ricorda che:
- i contributi liberali possono essere scaricati dalla Dichiarazione dei redditi nella misura del 19%. A tal fine è necessario apporre sulla causale del bollettino la dicitura “erogazione liberale” per innovazione tecnologica oppure ampliamento dell’offerta formativa o edilizia scolastica”;
- le famiglie possono richiedere, all’atto dell’iscrizione a scuola, l’indicazione dettagliata delle spese che dovranno sostenere per la realizzazione delle attività inserite nel POF, a quale cifra ammonta il “contributo volontario” e quali spese copre.
Per informazioni e segnalazioni visitare il nostro sito alla voce “scuola” oppure inviare una mail a comunicazione@adiconsum.it
marzo 9, 2012 alle 14:32
Sono una mamma e vorrei sapere se il contributo volontario nella scuola dell’obbligo copre anche le spese per materiale sanitario tipo cerotti, ghiaccio, oppure assorbenti….Io non l’ho pagato e mi sono vista recapitare un conto del ghiaccio applicato a mia figlia che aveva battuto il naso….
marzo 15, 2012 alle 09:42
Ogni scuola dovrebbe essere dotata della cassetta di pronto soccorso e la dotazione del materiale della cassetta dovrebbe essere a carico della scuola stessa.La legge prevede che i contributi volontari dovrebbero servire per sostenere l’innovazione tecnologica, l’edilizia scolastica e l’ampliamento dell’offerta formativa, ma gli istituti scolastici tendono a utilizzare le risorse dove meglio credono (dalla carta per le fotocopie al funzionamento dei laboratori, ai computer ed anche per la dotazione delle cassette di pronto soccorso).